sabato, ottobre 31, 2015

Rimedio ad un brutto taglio di capelli

Succede che una di quelle che apparentemente avrebbe potuto essere una giornata come tante altre, innocua e senza sussulti, monotona e rassicurante, si trasforma in una delle peggiori di tutta la tua esistenza e senza possibilità alcuna di recupero. Una di quelle che non fai altro che ripeterti: "Ma perché stamattina non me ne restavo a casa invece di uscire?". Una di quelle che ti fa gridare "Ma chi me lo ha fatto fare?".
E pensare che nulla poteva in alcun modo fare presagire al disastro: sveglia al solito orario, colazione, in auto verso il lavoro, tutta la mattina seduta in ufficio davanti al computer, e all'una stacchi. E fin qui ci siamo.Tuttavia, anziché dirigerti verso casa come tutti i giorni, vai dal parrucchiere. Nulla di trascendentale, appuntamento preso da giorni per una normale spuntatina. Dopo un'estate di sole, mare, vento e frequenti shampoo il capello sembra un po' stressato, inaridito, sciupato, e ti invoca di prendere provvedimenti. Spuntatina di rito insomma.
Poi però, quando ti siedi e cominci a raccontare al tuo parrucchiere come vuoi procedere, succede uno di quei rari ma terribili fenomeni naturali ancora del tutto inspiegabili e che rappresentano un mistero per tutta l'umanità: alla parola tagliare, le orecchie del parrucchiere si chiudono e non c'è verso di fargli sentire tutto quello che viene dopo, tipo che i capelli non li vuoi troppo corti, che basta solo riprendere il taglio precedente, un 2/3 dita al massimo, non di più, ecc.. ecc... L'unica parola che esce dalle sue labbra è un "Ho capito tutto, ci penso io", con quel tono rassicurante che ti fa abbassare ogni guardia.
Ti rilassi, perché in effetti quando qualcuno ci tocca la testa il rilassamento avviene in automatico, e solo dopo parecchi minuti ti accorgi che cominciano a volare per aria lunghe ciocche di capelli con un colore assai simile al tuo. Un momento, ma quelli sono i tuoi capelli!
Il terrore scorre nelle vene, il sangue si raggela, vagonate di succhi gastrici invadono lo stomaco, un senso di smarrimento ti colpisce alla testa. 
Respirone, manteniamo la calma, magari stai solo esagerando. Con una vocina flebile ed educata dici "Ma non sono troppo corti?". Lui risponde "Tranquilla, fidati di me". E tu vorresti fidarti però in effetti il taglio è veramente corto e anche se lui si fermasse adesso sarebbe impossibile tornare indietro.
Quando finisce lui, con estremo orgoglio, ti mostra allo specchio quello che a senso suo è il suo capolavoro mentre per te è il peggiore disastro dell'ultimo millennio. E a nulla vale quel "Stai benissimo" ripetuto fino allo sfinimento. Non stai per niente benissimo, perché la persona allo specchio non sei tu, ma qualcuno che ha la tua faccia ma i capelli di qualcun altro.
E' finita. E adesso che si fa?
Magari ci devi fare solo l'occhio, dopotutto non sono così male, un taglio alla moda e ben eseguito. Ma non c'è verso, non ti piacciono per niente, anzi ti fanno proprio schifo. Tutti ti riempiono di complimenti, sembra che il nuovo taglio abbia un successone, ma a te continuano a non piacere ed in fin dei conti il parere che conta di più dovrebbe essere solo il tuo, visto che con questi capelli ci devi convivere.

Corri su internet e cerchi disperatamente rimedi per un brutto taglio di capelli, ma dopo infinite ricerche ti accorgi che l'unico rimedio è la rassegnazione, e la pazienza. Prima o poi ricresceranno, anche se per raggiungere i livelli di un tempo ci vorranno due anni.
E' la fine.
Rassegnazione vieni a me.
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